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Verona Prog Fest Day 3

Ultima serata dell'edizione 2010 del Verona Prog Fest: ospiti della serata finale sono I Biglietto Per L'Inferno, storica band di rock progressivo settantiano. Ad accompagnare questa esibizione gli ottimi VIII Strada e tre band vincitrici del concorso palco aperto. Ma andiamo con ordine: io ed il fido Roger arriviamo in orario sulla tabella di marcia, per scoprire che i Logos (terzi classificati) hanno già suonato; pazienza visto che è subito il momento dei Gran Torino (secondi). Devo dire di non conoscere la band, che però risulta essere molto brava tecnicamente, pur non facendomi impazzire dal punto di vosta compositivo: speriamo la prossima volta di avere più tempo per ascoltarli in modo da dare un giudizio più esaustivo. Poco tempo è riservato anche per i vincitori, che sono i Mesons???: il giovanissimo combo (tutti 18/19 anni) dona al pubblico una prestazione di buon livello. Tecnicamente preparati e diligenti, i ragazzi danno grinta ed energia alla loro performance: le canzoni proposte risultano buone anche se, ovviamente, risentono della scarsa esperienza globale dei musicisti. Ho visto comunque ampi margini di miglioramento, soprattutto per quanta riguarda la scrittura delle songs: insomma i Mesons sono il classico nome da segnare in attesa che, con pazienza ed impegno, maturi fino a completa fioritura. Ed ora si comincia a fare sul serio: salgono infatti sul palco gli VIII Strada. Il gruppo porta un paio di pezzi del debut album, ed in più possiamo ascoltare una preview di una nuova canzone che andrà nel prossimo cd. Quello che posso dire è che i musicisti mi hanno convinto in sede live come avevo apprezzato il loro primo lavoro: tecnici, puliti nei suoni e dotati di ottimo gusto, gli VIII Strada mi hanno proprio conquistato, forti di un cantante emozionante e potente. Ottima anche la seconda parte in cui, assieme a Patrizio Fariselli degli Area, gli VIII Strada suonano qualche pezzo della mitica band prog. Fra queste due sezioni abbiamo potuto assistere ad un solo del grnade Fariselli, che forse è risultato un po' troppo ermetico e jazz: una prestazione complessa e di una difficoltà invidiabile, che però avrei visto meglio in un teatro visto il rumore di fondo del vociare presente nella tensostruttura. Dopo l'accoppiata descritta tocca ai "Biglietto Per L'Inferno.folk" chiudere in bellezza questa edizione 2010: la band si presenta nella nuova versione (da qui il suffisso ".folk" dopo il nome) che presenta solo due elementi originali. La riedizione dei vecchi classici in versione folkloristica (con tanto di fisarmonica, violino e altri strumenti particolari) a mio avviso può lasciare spiazzati: il risultato è sicuramente buono, solo che le nuove versioni risultano molto snaturate e potrebbero far storcere il naso agli amanti del Biglietto vecchia maniera. Quello che c'è da dire è che il pubblico ha risposto molto bene a questa novità: trascinati dalle melodie folk di sostegno gli spettatori si sono goduti l'esibizione, merito anche di una cantante molto teatrale ma al contempo dotata di una voce ottima. L'edizione 2010 del Verona Prog Fest si chiude quindi con un bilancio fortemente positivo: speriamo di ritornare il prossimo anno per godere ancora della bellissima musica prog.

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