MORBID FEST
21 aprile 2022 - Con l'arrivo della bella stagione ci prepariamo a scegliere i festival i quali ci terranno compagnia durante l'estate; un ottimo assaggio è stato il Morbid Fest, una kermesse itinerante che ha portato sul palco ben otto band delle quali le prime tre (Paradise Flames, Eshtadur e Lecks) non troveranno copertura in questo live report poiché infrasettimanalmente, presenziare alle 17.00 in un club vuol dire non avere un lavoro. Dapprima schedulato per il 2021, ha subito un procrastinamento causa covid ed un conseguente cambio di roster (inizialmente erano previsti i Grave, Gruesome e Pyrexia).
Diabolical: enorme logo campeggiante retropalco, luci che rigorosamente lasciavano i musicisti nelle oscurità, sound a metà tra Hipocrisy, Septicflesh e Moonspell prima maniera, volume ponderato e riff industrialoidi che facevano capolino di tanto in tanto tra sfuriate a ritmi controllati. Senza strafare hanno sciorinato un set di mezz'ora di Doom/Death venato di industrial. Bravi.
SETLIST:
We Are Diabolical
Transformation Hell
The Fire Within
Metamorphosis
Betrayal
Black Sun
Il mix del sound ha penalizzato gli Hate, fautori di un death metal più consono agli standard canonici, nonostante i brani avessero la giusta pesantezza ed il relativo groove, non spaccavano come avrebbero dovuto a causa della mancanza della potenza del suono. Da tener d’occhio.
SETLIST:
The Wolf Queen
Luminous Horizon
Sovereign Sanctity
Valley of Darkness
Erebos
Hex
I volumi si alzano enormemente ed è il turno degli angelici Belphegor che già dal moniker procurano nefasti presagi di imminente catastrofe. Black/Death come se non ci fosse un domani, ritmi vertiginosi, batteria al fulmicotone, ritmiche serratissime, pochi rallentamenti ma ferali e ad alto tasso di groove. Ad ornare il palco lampade con Cristo e croci capovolte in puro stile ecumenico. Da Sturbo e di immane atmosfera l’unico brano lento di tutto il set: "Virtus Asinaria". Un massacro per le orecchie. Demoniaci.
SETLIST:
Swinefever - Regent of Pigs
The Devil's Son
Sanctus Diaboli Confidimus
Belphegor - Hell's Ambassador
Stigma Diabolicum
Conjuring the Dead / Pactum in Aeternum
Lucifer Incestus
Virtus Asinaria / Prayer
Baphomet
Gasmask Terror
Arriva il momento degli headliners I Am Morbid di David Vincent e si parte sparatissimi con “Immortal Rites”, “Fall From Grace” e “Vision From The Dark Side”, la prima impressione è che i brani siano stati velocizzati rispetto agli originali ed il suono della batteria è onestamente destabilizzante, troppo secco, quasi non amplificato e simil-padella come quello utilizzato dai Sepultura in ‘Morbid Tales’; a seguire un altro must: “Blessed Are The Sick”. Con l'andare dei brani il fonico è riuscito a trovare un settings dei suoni più consono, migliorando nettamente il suono della batteria e di conseguenza la resa: “Blasphemy” viaggia come un treno ed il frontman non appena può da sfoggio delle sue abilità di intrattenitore con frasi ad effetto del tipo: vi presento Pete ‘Commando’ Sandoval. Con ‘here comes the pain’ comincia “Pain Divine” e si viaggia a velocità folli. Il dubbio sull’affidabilità e sulla resa della band dal vivo è serpeggiata tra fan ed addetti ai lavori fin dall'annuncio del festival, ma dopo i primi due brani di rodaggio ogni perplessità è stata spazzata via; David Vincent non si è fatto sfuggire l’occasione per lanciare una frecciatina agli scettici e detrattori semplicemente dicendo che: ognuno ha occhi ed orecchie per farsi una propria opinione sulla resa della band. Due estratti da Covenant di cui il 2' è “Rapture”. “Maze Of Torment” e si continua a viaggiare speditissimi. “Where the Slime Live” da il là ad un headbanging sfrenato, “God Of Emptiness” ci fa prendere un pò di fiato, per modo di dire, con il suo intermezzo alla Type O negative. Una cosa è certa, il vocalist ha perso il growl e sopperisce con il ruggito. Cattivi.
SETLIST:
Immortal Rites
Fall From Grace
Visions From the Dark Side
Day of Suffering
Blessed Are the Sick
Rapture
Pain Divine
Sworn to the Black
Eyes to See, Ears to Hear
Dead Shall Rise (Terrorizer cover)
Maze of Torment
Desolate Ways
Dominate
Where the Slime Live
God of Emptiness
World of Shit (The Promised Land)
Oltre agli ex Morbid Angel anche i Bathuska si portano dietro una lunga scia di polemiche, basti pensare che dalla scissione della band madre sono nate due formazioni omonime nelle quali in una milita il chitarrista che aveva scritto tutti i brani del disco originale 'Litourgiya' ed in quela che si è presentata al Morbid Fest vi è l'ex cantante. Circa un ora dopo la fine del set dei floridiani, tempo necessario al cambio palco e con diversi mugugni da parte del pubblico spazientito, all'una di notte, anticipata da intensi fumi di incenso, ha inizio la liturgia degli otto sacerdoti in nero. Volto coperto, fautori di un black metal orchestrale ed industrialoide sulla scia di alcuni lavori dei Satyricon, con in più dei grandi crescendo di cori gregoriani, a tratti atmosferico alternato a parti tirate di proto black oltranzista, ci servono un ora di spettacolo per nulla disprezzabile anzi tutt'altro, degno coronamento di una serata veramente memorabile. Un plauso agli organizzatori.
SETLIST:
Irmos I
Irmos III
Irmos IV
Wieczernia
Powieczerje
Ykteniya III: Premudrost'
Pismo I
Polunosznica
Pismo II
Irmos II
Pismo IV
Utrenia
Yekteniya IV: Milost'
Yekteniya VII: Istina
Pismo VI
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