MOGWAI + FRANZ FERDINAND

Cosa hanno in comune i Mogwai ed i Franz Ferdinand da unirli in un unica tournee? Musicalmente nulla, se non fosse per la provenienza geografica (Glasgow - Scozia); organizzare un tour del genere massimizza la presenza di pubblico ma non sempre soddisfa il gusto di chi viene per una delle due band. Assistere ad un concerto dei Mogwai è come sperare in un terno al lotto con dei numeri avuti in sogno. Abbiamo avuto il piacere (delusione/sorpresa, siamo stati cullati e svegliati di soprassalto con un bel ceffone in pieno viso), di averli visti almeno quattro volte dal vivo, ed ogni volta è stata un esperienza diametralmente opposta rispetto alle precedenti. Nel 2008 al Qube (Roma) presentarono un set proto-industrial/noise con volumi inumani è furono destabilizzanti rispetto a quanto fatto su disco; nel 2013 al Rock In Roma suonarono tutto il miglior repertorio post rock per cui sono diventati delle icone e dei precursori e fu qualcosa di magnifico; mentre le emozioni che cagionarono nel 2014 sempre all'Auditorium sono riportate qui: http://www.hardsounds.it/live-report/mogwai-auditorium-parco-della-musica. Nell'esibizione del 10 luglio scorso, le prime due tracce hanno proseguito nel solco di quanto fatto la volta precedente in questa stessa location, cioè post rock anthemico, ma già dal terzo brano in poi la musica cambia diametralmente; hanno virato decisamente verso uno shoegaze che vedeva nelle soluzioni chitarristiche dei Cocteau Twins, infarcite di elettronica, tra gli ispiratori. La nuova direzione ci ha lasciato non poco interdetti perchè tutto il resto del set si è incanalato in quei solchi e non ne è più uscito, anche con la stravolta 'Mogwai Fear Satan'. Troppo netto il cambio stilistico rispetto alla produzione cardine, e sicuramente è stata anche una nostra pecca non aver avuto modo di ascoltare gli ultimi due lavori per rendercene conto, ma come si suol dire il brivido dell'imprevisto non è sempre piacevole.

Ritornano in Italia i Franz Ferdinand per promuovere il nuovo disco 'Always Ascending'. E' la terza volta che assistiamo ad una loro performance, e c'è da ribadire che sanno tenere sempre bene il palco, con un Alex Kapranos istrionico e capace di smuovere il pubblico. Molti brani sono tratti dall’ultimo lavoro, ed ovviamente non potevano mancare tutta la serie dei classici dei primi tre album. Il caso ha voluto che abbiamo conosciuto la band direttamente dal vivo (erano al primo fondamentale disco), di spalla ai Sonic Youth, e siamo rimasti incantati! Oggi, musicalmente parlando, sono ormai giunti ad un certo manierismo, ma fortunatamente dal vivo sono ancora capaci di emozionarci. Molto acclamate le tracce estratte dal primo fenomenale ed omonimo album tra cui "Dark Of The Matinée", "Take Me Out" e la bellissima "This Fire", prolungata all’infinito e con il frontman che non si limitava a cantare e coinvolgere il pubblico in balli frenetici e lunghi cori, ma alcune volte imbracciava anche la chitarra. Ben eseguite le celebri "No U Girls", dal terzo lavoro, "Tonight" e "Do You Want To" usata perfino per una pubblicità, compresa la semiballad seventies "Walk Away". Coinvolgenti le ritmiche ed i giri di batteria, mentre, nota dolente, il basso si sentiva pochino, andava amplificato meglio e, inoltre, non abbiamo compreso la scelta di rallentare generalmente tutte le tracce rispetto alle versioni originali. Certo, ci saremmo aspettati qualche altro capolavoro come "Can’t Stop Feeling", o alcuni brani presenti nel disco realizzato insieme agli Sparks, come incomprensibile il perché non suonare ad esempio "Things I Won’t Get", o la meravigliosa "So Desu Ne", un electro-pop ballabile molto Depeche Mode che si sarebbe ben prestata a una rendition live. Insomma, avremmo voluto qualcosa di più, ma qui subentra il fan al posto del critico.