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VISION DIVINE

Ciao Olaf! Grazie per averci concesso del tempo per quest'intervista! Innanzitutto come vanno le cose ad una settimana dalla release del vostro nuovo album '9 Degress West Of The Moon'? Ciao a te. Ovviamente dopo una sola settimana non sono in grado di dirti molto riguardo alle vendite,ma a livello di critica e recensioni,credo di non avere mai avuto cosi' tanti consensi e voti elevati (non che ci si potesse lamentare in passato,anzi. Devo dire la critica e' sempre stata molto buona con noi). Ovvio che questo puo' anche significare poco, ma porta sicuramente ottimismo. Tocco subito un tasto dolente, così non ci pensiamo più. Da vostro fan ho sofferto molto la dipartita di Michele Luppi, dopo tutti questi mesi cosa puoi dirci riguardo alla situazione che ha portato al suo split? Capisco benissimo il tuo dispiacere, ma vorrei che fosse chiaro a tutti che anche noi come band non abbiamo certo esultato. Quando succedono cose del genere e' ovvio che sono solo una estrema soluzione a qualche problema interno e, comunque la si voglia interpretare, dispiace sempre a tutti, noi compresi. I motivi sono dovuti a differenti modi di interpretare la band e la vita all'interno della stessa. Oltre mi scuserai, ma preferisco non andare,anche perche' ritengo che queste cose debbano sempre rimanere private, ed oltretutto lasciano il tempo che trovano, dato che chi non le ha vissute non le puo' certo capire a fondo. La scelta del ritorno di Fabio Lione credo che comunque possa dare una certa serenità ai vostri fan; ma non c'è il pericolo che, una volta conclusi i problemi legali dei Rhapsody Of  Fire, Fabio torni a non avere il tempo necessario per occuparsi dei Vision Divine? E perche' mai? In fondo i VD hanno gia' vissuto con Fabio per i loro primi 5 anni, e di certo non abbiamo mai affrontato problemi di questo tipo. Anzi, all'epoca anche io ero sicuramente molto piu' impegnato con Labyrinth, eppure siamo sempre riusciti a dedicare tutto il tempo necessario a questa band. Aggiungerei anche che i Vision Divine oggi sono sicuramente molto piu' stimati e “rispettati” di una volta, quindi sara' ancora meno complicato far combaciare le cose sotto tutti i fronti. Torniamo ad occuparci del presente partendo dal vostro nuovo contratto con la Frontiers Records, label che negli ultimi anni è in costante crescita. Cosa puoi dirci di questo cambiamento? Era forse l'ultimo cambiamento necessario, in modo da distaccarci completamente e definitivamente dal passato. La scelta non ha niente a che vedere con l'operato di Scarlet, che anzi ringrazio personalmente per avere sempre creduto in noi. Abbiamo fatto tante belle cose,insieme, ma oggi era giunto il momento di andare oltre e proseguire. La Frontiers, tra le tante etichette interessate, si e' dimostrata quella piu' fortemente attaccata ai VD non come progetto o come band di parcheggio per il cantante dei Rhapsody (in attesa di ripartire poi con la sua “vera band”), ma come gruppo vero e proprio, su cui puntare in un settore musicale per certi versi anche nuovo per loro. Siamo onorati del loro interesse, e speriamo di contraccambiare con i fatti il loro entusiasmo. Trovo che questo nuovo album rappresenti la costante evoluzione del vostro sound e, anche se a conti fatti personalmente rimane un po' indietro rispetto a 'The 25th Hour', credo che si possano apprezzare delle notevoli aperture verso generi diversi pur mantenendo ben riconoscibile il vostro trademark. Cosa ne pensi? Beh, ognuno quando parla con noi ha un suo album preferito. C'e' chi preferisce 'The 25th Hour', come te, chi sceglie 'Stream Of Counsciousness' o anche 'The Perfect Machine', ma l'importante e' che parliamo sempre di album dei Vision Divine, no? Ahah. Scherzi a parte, mi fa piacere che tu abbia notato il nostro tentativo di evolverci ulteriormente. Vedi, una band come la nostra, che pur riscuotendo consensi ed essendo in crescita non puo' certo contare su vendite milionarie, ad ogni uscita ha sempre il cruccio di scegliere la strada giusta. Ogni volta sappiamo bene che se ci ripeteremo, troveremo dei detrattori pronti a criticarci per non avere continuato a cambiare, ma dall'altro lato sappiamo anche che cambiare significa spiazzare gli ascoltatori, e costringerli a doversi “riabituare” al sound di nuovo album. Se posso essere sincero,credo anche che in fondo ai Vision Divine si chieda un po' troppo, come se ogni disco dovesse essere “IL CAPOLAVORO”, come se ogni album avesse gia' un destino scritto pre-tracciato da qualcun altro, e a noi toccasse solo il duro compito di “indovinare” i gusti degli altri. Questo sarebbe impossibile, come spero converrai, ed alla fine credo che la scelta migliore sia quella che abbiamo sempre preso, e cioe' suonare quello che sentiamo, cosi' come lo sentiamo. Si puo' dire tutto ed il contrario di tutto della nostra musica, ma non che non sia sincera. Oltretutto scusami, ma a chi si aspetta sempre “ qualcosa di piu'” da noi, vorrei chiedere cosa sarebbe poi mai questo qualcosa di piu', perche' non l'ho ancora capito. Musicalmente parlando questo disco apre nuovi argomenti, sia da un punto di vista delle sonorita' che anche e soprattutto da un punto di vista di progressioni armoniche, e allora mi chiedo cosa potrebbe mai essere questo qualcosa in piu'...un acuto? Un assolo veloce? Un po' di doppia cassa? Sono queste le cose che rendono gli album dei capolavori, o li condannano per l'eternita'? Non sono molto d'accordo... Com'è stato lavorare con Fabio, dopo tutti questi anni? Beh, un'esperienza nuova, devo dire. Fabio e' maturato molto, non solo vocalmente ma soprattutto da un punto di vista umano. Per capirci, mi ha dato l'impressione di essere molto piu' consapevole dei propri mezzi, e soprattutto ha raggiunto quella maturita' che e' propria di quegli artisti che in fondo sanno di non dovere piu' dimostrare niente a nessuno, e sono quindi liberi di fare quello che meglio credono. Senza questo suo stato d'animo, sarebbe stato molto difficile convincerlo a cantare ed interpretare alcuni pezzi, cosi' come li senti su disco, e per come lo conoscevo qualche anno fa sono sicuro che all'epoca qualcosa sarebbe sicuramente stato interpretato diversamente. Stavolta Fabio si e' messo completamente al servizio della musica e dei testi, e per quanto mi riguarda, questo e' il complimento piu' grosso che io possa fare ad un cantante, che oltre ad essere musicista, e' anche un interprete appunto. In questo disco le tastiere di Alessio Lucatti sono riuscite davvero farmi una buona impressione, spazzando via i dubbi che avevo coltivato dopo averlo sentito nei primi live dopo lo split da quel "mostro" di Smirnoff. Mah, anche in questo caso sono sempre stato chiaro: Oleg e' tutt'oggi uno dei migliori tastieristi metal, non solo italiani. Come si poteva chiedere ad un ragazzo giovanissimo ( quando e' entrato aveva poco piu' di 21 anni) ed alla sua prima esperienza importante, di combattere “contro” un'immagine del genere? Io ho sempre difeso Alessio a spada tratta, e sin dal suo primo provino avevo visto in lui quello che oggi sono felice di riscontrare nelle opinioni di tutti: e' un ragazzo di grande talento, e soprattutto e' molto umile. Al momento di registrare 'The 25th Hour' il suo primo vero lavoro in studio, parlai chiaramente con lui, e gli dissi che per ovvi motivi, non avrebbe avuto quello spazio che di solito abbiamo sempre lasciato alle tastiere. In questo modo ha avuto il tempo di crescere e di fare tutta quell'esperienza necessaria, ed oggi come e' giusto che sia, e' finalmente un tastierista a 360° con tutto il diritto ed il dovere di dare tutto il suo contributo ai Vision Divine. L'Italia e' piena di grandi talenti,ma se non si da loro il tempo di maturare e di fare le necessarie esperienze, e' perfino inutile stare a giudicare. Se avessi dato retta a qualcuno, oggi Alessio non suonerebbe nemmeno piu' con noi, ed invece e' qui e ha fatto un lavoro magistrale. Spero che continui a crescere cosi come ha fatto fino ad oggi, ed intanto mi godo questa sua “vittoria”, che sento anche un po' mia. Dopo tre album consecutivi hai abbandonato l'idea del concept album, lasciando comunque un filo conduttore tra i brani del disco. Tratti tematiche oscure, credo persino personali, ma in che modo riassumeresti i testi di '9 Degress West Of The Moon'? Pur non essendo un concept album, questo '9 Degress West Of The Moon' e' un album “a tema”, dove tutti i testi sono in qualche modo collegati ad un unico filo conduttore, che in questo caso e' un dialogo, un rapporto immaginario tra un padre ed un suo figlio mai nato. Credo che anche i nostri testi siano un'altro elemento fortemente distintivo di questa band, e ad ogni nuovo album cerco anche in questo campo di non essere mai banale. Mi fa molto piacere notare che un po' dovunque, quando si parla di VD si parla non solo della musica, ma anche dei nostri testi e delle nostre tematiche, che sono sicuramente molto importanti nel dare alla band una sua precisa identita'.Credo sia innegabile che se i VD parlassero semplicemente di Sex 'n drugs 'n rock' & roll, probabilmente non sarebbero lo stesso gruppo. Personalmente ho sempre trovato ottimi i tuoi testi ma se devo scegliere credo che i concept album che scrivi abbiano un fascino unico, oltre a risultare interessanti e a trattare temi d'attualità. Hai già in cantiere qualcosa per il futuro? Eheh, ci sto gia' pensando, come ho sempre fatto anche per tutti gli altri lavori. Di solito, non appena finisco un lavoro inizio gia' a pensare agli argomenti del prossimo, perche' scrivere dei buoni testi per me non e' cosi' semplice ed immediato. Forse anche a causa degli argomenti che scelgo, ho bisogno di tempo per elaborare le idee, e soprattutto visualizzare i “colori musicali” che poi andro' ad affiancargli. Posso dirti che a seconda degli argomenti che andro' a trattare, anche la musica ne verra' influenzata. La scelta di non realizzare un ennesimo concept e' stata molto intenzionale, perche' ritengo che questo album non si prestasse ad una scelta del genere. Inoltre staccare un po' fa sempre bene, ed evita di diventare prevedibili, fosse solo anche nelle formula. Non so ovviamente dirti se il prossimo album sara' nuovamente un concept, oppure no. Ma Olaf, what is YOUR secret of life? :) Ahah! Ma il mio concetto di Secret of Life sta ben scritto li' nel testo del brano che hai appena citato “What is the secret of Life? How many times – God you know- I tried so hard to discover the way to tear down the curtain blinding my eyes” Come vedi, in realta' non l'ho ancora scoperto, ma se mi capita ti faccio un fischio! :) Facciamo un piccolo salto indietro, non posso non domandarti come è nata la collaborazione col mio conterraneo Alessandro Bissa! Ah il Bix! Un altro grandissimo personaggio e musicista che ha veramente VOLUTO entrare in questa band, e lo posso dire con cognizione di causa, visti tutti i sacrifici che ha fatto e che sta ancora facendo. Oltretutto la sua e' una storia un po' buffa ( vista oggi), perche' dopo averlo scelto gia' al primo provino che facemmo dopo la dipartita di Matteo Amoroso, venne fuori che la nostra prima parte del tour combaciava con il suo matrimonio e conseguente viaggio di nozze. Ovviamente decisi di non metterlo nei casini ed optammo per un altro batterista ( anche lui molto bravo), cioe' Ricky. Io credo nel destino, e comunque che la vita debba andare, alla fine BIX si e' ritrovato con noi, di corsa, con un concerto di un'ora e mezza da impararsi in meno di 5 giorni per un festival in Austria, che funse un po' da “test” definitivo, per lui. Inutile dire che il fatto che tutt'oggi lui sia qui sta a significare che quel test l'ha passato, ed anche alla grande. Finisco dicendoti che per me il Bix e' un grandissimo professionista, e negli anni si e' anche rivelato un ottimo amico, e per quanto mi riguarda, oggi come oggi lo sento cosi' indispensabile che lo chiamerei per “darmi il 4” anche prima di suonare il citofono di casa, ahah! Negli ultimi due dischi avete lavorato a tempo pieno con Timo Tolkki in studio, cosa puoi dirci della vostra esperienza con lui? Come l'hai trovato dopo lo split con gli Stratovarius? Timo e' un personaggio, sotto tutti i punti di vista. E' un uomo con molte peculiarita' e con molti difetti,un po' come tutti gli esseri umani. A differenza delle persone “normali”,pero', Timo tende ad enfatizzare esponenzialmente tutti gli aspetti della sua personalita' e chi crede che lavorare con lui significhi solo rose e fiori si sbaglia, ed anche di tanto. Oggi Timo e' una persona complessa, forse piu' di quanto non lo fosse tempo fa, ma al tempo stesso credo anche piu' serena, come lo puo' essere qualcuno che anche se malincuore ha fatto una scelta cosi drastica come la sua. Di piu' non credo nemmeno sia giusto parlare, visto che sono affari suoi. Lavorativamente parlando, invece, e' un produttore con le idee chiare, che forse non e' un produttore nel senso proprio della parola, ma che piuttosto tende a mescolare il ruolo con la sua esperienza di musicista e compositore. Anche in questo caso lavorare con lui a volte e' una sfida, ma abbiamo deciso di adeguarci ad ogni sua "visione" (super citazione Olaf!, ndr), e di lavorare esattamente cosi' come lui ci chiedeva di fare, perche' per quanto ci riguarda, questo e' il vero motivo per cui si paga un produttore, cioe' farlo lavorare come LUI crede, e non come NOI vorremmo. Dopo la release di 'The 25th Hour' avete avuto l'occasione di andare in tour in Sud America e Asia, oltre ad esibirvi in svariati locali e a partecipare a diversi festival in Italia. Ma perché nel resto d'Europa non vi viene data quest'opportunità? Hai ragione, bella domanda. I motivi sono molti, e non credo nemmeno di saperli tutti. Si va dalla pura fortuna al tipo di sound che proponiamo, fino al discorso di vera e propria “moda”,per cui se non entri in un certo tipo di tendenza, farai sempre piu' fatica degli altri a trovare un tuo spazio. Da non dimenticare e' anche il discorso dell'etichetta discografica e del peso che questa puo' avere all'interno di un determinato mercato, perche' credo che nessun mercato possa essere considerato piu' mafioso di quello europeo, dove tutti i festival e giornali sono praticamente regolati da precisi accordi legati a motivi economici (sponsor, pubblicita', e quant'altro). Se non sono stato chiaro ti faccio un esempio che spero possa rendere l'idea: vuoi la copertina? Dipende da quanta pubblicita' mi compri. Vuoi un posto al festival? Dipende da tante cosine di cui dovremmo parlare...e cosi' via. Triste? Si, ma vero, tutto vero. Devo comunque dirti che le cose stanno un po' cambiando per noi, dato che ad oggi abbiamo gia' ricevuto diverse richieste per suonare anche in Europa. Al momento abbiamo delle date gia' confermate in Inghilterra e Spagna, ma spero di poterne presto confermare anche altre. Descrivi in una parola ogni membro della band, incluso te stesso: Fabio: Carismatico Federico: Fedele Alessio: Metallaro Cristiano: Silenzioso Alessandro: Professionale Olaf: Stronzo :) Ogni fan ha la sua idea su quale sia il picco del tuo percorso musicale tra Labyrinth e Vision Divine, ma tu quale pensi sia il miglior album della tua carriera? Ahah! Ma questa e' una domanda scorretta! Sinceramente non ho un album preferito, ne ho diversi. Ogni album, anche per il fatto che ne scrivo i testi, rappresenta un'istantanea della mia vita, la foto di un momento preciso, e per questo motivo ho sempre delle valide ragioni per ritenere ogni album speciale e particolare. No, non saprei proprio farti un nome. Ma, che fine ha fatto il tuo progetto solista? Ti stai ancora muovendo in questa direzione o hai accantonato il progetto? Oh no, non ho accantonato proprio niente. Solo che per me la band ha sempre la massima priorita' su tutto il resto, e dopo il terremoto avevamo bisogno di fare gruppo e concentrarci esclusivamente sul nuovo album. E' cosi' che io la vedo, ed e' cosi' che mi aspetto che ragionino anche tutti gli altri ragazzi che fanno parte della band. Non appena riavro' un po' di tempo libero (e la voglia) terminero' le ultime cose mancanti, ed entrero' in studio, stai tranquillo. Fino ad oggi credo di avere sempre fatto tutto quello che ho detto, e anche per questo album sara' cosi', ti do la mia parola. ;) Grazie per quest'intervista Olaf, auguro un grosso in bocca al lupo ai Vision Divine e ti lascio lo spazio per mandare un messaggio ai lettori di Hardsounds.it! Grazie a voi per la bella intervista, e spero proprio di vedervi tutti LIVE. Mamma mia, che chiusura banale...mi sa che ho rovinato tutto...ahahah!

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