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DYNAMIC LIGHTS

I pesaresi Dynamic Lights sono una delle nuove sorprese del panorama progressive metal nostrano. In questo inizio d'anno è stato pubblicato il loro primo album ufficiale presso la casa discografica olandese DVS Records e "Shape", questo il nome del disco, sta ricevendo consensi su tutta la linea. Anche noi di hardsounds abbiamo potuto gustare l'ottimo lavoro di questi ragazzi (leggetevi qui la recensione se ve la siete persa) e adesso abbiamo l'opportunità di scambiare quattro chiacchere con loro. Ciao ragazzi. I Dynamic Lights esistono ufficialmente dal 1997, ma "Shape", il vostro primo vero e proprio album è dell'inizio di quest'anno. Per chi non vi conosce bene ci raccontereste come è nata l'idea di creare il gruppo? D.L.: Il gruppo è nato dalla fusione di due band già esistenti ma fondamentalmente a spingerci l’uno verso l’altro è stata la nostra passione per la musica, la nostra voglia di comporre e suonare qualcosa di nuovo in cui poterci esprimere al 100% senza nessuna limitazione. Siamo partiti molto giovani e questi anni ci sono serviti per maturare e per crescere come musicisti, oltre che come persone. E quali sono stati i passi salienti che vi hanno portato alla firma con la DVS Records? D.L.: Ci sono vari 'eventi' che hanno segnato la nostra storia, a partire dai tanti live (alcuni con band affermate come Pain Of Salvation, Lacuna Coil e Shamaan), fino ad arrivare alle registrazioni di “Night Lights” (il nostro primo demo) e dell’Ep “Resurrection” grazie al quale ci siamo fatti conoscere (fu promosso molto bene e la critica lo accolse con recensioni eccezionali) e siamo arrivati al contratto discografico con la DVS Records. Quali gruppi hanno influito di più sulla vostro stile musicale, che comunque denota molta personalità? D.L.: Tutti i membri dei Dynamic Lights ascoltano tantissima musica e molti generi diversi, quindi potrei citare mille band diverse. Per quanto mi riguarda (NdR è Marco a parlare), ultimamente sto sentendo spesso gli ultimi lavori di Glenn Hughes, dei Porcupine Tree, dei Nightingale e dei connazionali Infernal Poetry. Il progressive è sempre stato un genere che in italia ha avuto un buon seguito, ma poche band che vi si sono dedicate e che sono riuscite a sfondare. Negli ultimi tempi c'è stato un grande ritorno e tanti giovani musicisti stanno intraprendendo questa strada, come interpretate questa rinnovato interesse? D.L.: Ci fa piacere vedere che la gente si interessa a questo genere di musica ed è bello sapere di tanti ragazzi che si cimentano con gli strumenti. Il progressive, almeno come lo intendiamo noi, è uno stile che concede grande libertà d’espressione ed è molto divertente da suonare, spero che ci ascolta possa apprezzare questa nostra dedizione per la musica. E’ ora che le band Italiane si facciano sentire, d’altra parte la nostra è la patria di grandi musicisti, ma perché questo accada c’è bisogno del supporto di tutti gli ascoltatori (e di voi lettori!!!!!). Voi, band italiana, siete stati messi sotto contratto da una casa discografica olandese. Credete che nel nostro paese il metal in generale sia un po' snobbato in tal senso? D.L.: In generale nel nostro paese tutta la musica è un po snobbata…la gente preferisce comperarsi scarpe di moda e fare serate in club fashion con biglietti da capogiro più che spendere qualche euro in un cd. Fortunatamente però, nel metal come nel Rock ed in altri generi di nicchia ci sono ancora i veri appassionati che cercano la qualità e sostengono le realtà emergenti. Noi abbiamo scelto la DVS Records, una casa Olandese, perché al tempo da questa è arrivata la miglior offerta di contratto, con ottime prospettive anche per il mercato estero, e perché sapevamo con quanta cura e dedizione segue le sue release. In ogni caso anche in Italia ci sono delle ottime etichette alcune delle quali con nomi molto importanti per il panorama internazionale Hard Rock/Metal. Parliamo di "Shape". Come sono nati i vari pezzi, da dove avete preso l'ispirazione? D.L.: Di solito componiamo tutti assieme suonando ciò che ci passa per la testa, nel modo più naturale possibile. Penso che questo sia uno dei nostri punti di forza: in ogni brano puoi sentire stili differenti mescolarsi poiché ognuno di noi mette la sua firma su ogni passaggio; si parte da un’idea ma a svilupparla sono sempre tutti i Dynamic Lights e ognuno da il suo contributo. Il disco sta ricevendo ottimi commenti sia in italia che all'estero, vi aspettavate un tale consenso e come ci si sente a fare centro già con l'album d'esordio? D.L.: Siamo molto contenti per gli ottimi responsi: abbiamo lavorato a Shape per tanto tempo, sempre con la massima attenzione, e quindi sapere che la gente lo apprezza e talvolta ne capisce anche le sfumature ci rende molto orgogliosi. E’ stato bellissimo inoltre vedere la reazione del pubblico durante il tour Europeo con i Nightingale: i presenti ci hanno riservato un trattamento molto caloroso che ci ha dato grande carica ogni sera. La piccola partecipazione di Jamina Jansson è un'ulteriore piccola perla all'interno dell'album, precisamente nel brano "In The Hands Of A Siren". Come è nata l'idea? E' stato facile convincere la vocalist a partecipare al progetto? D.L.: L’idea di questa collaborazione è venuta al nostro cantante; Matteo sente spesso in chat Stefan Zell il quale, oltre ad essere il singer dei Wolverine, è anche il ragazzo di Jamina, e questo ci ha permesso di entrare in contatto con lei che si è dimostrata sin dall’inizio disponibilissima e perfetta per la parte. Abbiamo tutti accolto questa partecipazione con grande gioia e devo ammettere che Matt è stato grande ad organizzarla. Il top adesso sarebbe riuscire a portare sul palco Jamina in occasione del Progpower Festival! Lei sarà probabilmente li con i Wolverine e quindi siamo fiduciosi! A proposito di tour europei e festival: da aprile 2005 (dopo aver firmato per la DVS) avete avuto l'occasione di esibirvi all'estero. Come è stata l'esperienza? Che differenze ci sono rispetto alla scena live italiana? D.L.: E’ stato bellissimo girare per l’Europa con Nightingale e Tomorrow’s Eve: abbiamo suonato al fianco di validissimi artisti e per noi è stata una grande occasione per promuoverci un po’all’estero. La vita durante il tour è stata devastante, si viaggiava per ore ogni giorno ma tutte le volte sul palco l’energia tornava come per magia anche grazie ad un pubblico sempre molto caldo. Stare a contatto con musicisti esperti come Dan Swano e compagni ti lascia tantissimo e quindi siamo certi che queste date siano servite molto anche per la crescita del gruppo. Le serate sono andate molto bene: abbiamo sempre suonato discretamente, i posti erano belli e la gente molto attenta alle esibizioni, poi tra le band si è creato un rapporto di amicizia molto forte che ha contribuito al successo dell’intero tour! E come vi sentite ad essere invitati al ProgPower Europe 2005 in Olanda, che sarà la vostra prossima tappa live? D.L.: Per noi è un grande onore salire sul palco di un festival così prestigioso e, come se non bastasse, nella nostra giornata suoneranno due tra le band progressive che più stimiamo in assoluto, ovvero Wolverine e Pain Of Salvation. Non potevamo veramente chiedere di più e se tutto andrà bene faremo anche qualche altra serata in Germania nei giorni precedenti il festival. Avremo occasione di risentirvi presto dal vivo in Italia? D.L.: Lo spero proprio! Stiamo pianificando proprio in questo periodo un po’ di concerti e speriamo di poter suonare in giro per tutta la penisola. Purtroppo non dipende solo da noi ma è davvero una nostra priorità quella di fare u po’di live in Italia. Già la presentazione dell’album a Pesaro, accompagnata da uno show acustico, è stata un successone quindi non vediamo l’ora di risalire sul palco! Se aveste lo possibilità di scegliere, con quale band vi piacerebbe suonare su un palco? D.L.: Anche qui ci sarebbe da fare una lista immensa e ognuno di noi ha delle idee diverse in proposito. Se dovessimo far caso al lato artistico diremmo Porcupine Tree, Freak Kitchen, Wolverine, Peter Gabriel e tanti altri ancora, altrimenti penso che saremmo tutti d’accordo su Britney Spears! Fin’ora comunque siamo stati fortunati in questo senso ed è stato bello aprire per band come i Pain Of Salvation, gli Shaaman, i Lacuna Coil e i Nightingale che si sono dimostrate sempre gentili e molto valide. Classica ultima domanda di rito: progetti e previsioni per il futuro? D.L.: Attualmente ci stiamo concentrando soprattutto sulla promozione di Shape…vorremmo fare dei concerti in Italia prima di tornare in Olanda per il ProgPower e questa, come detto, è la nostra assoluta priorità. Nel frattempo sfrutteremo anche il tempo libero per comporre nuovi brani e nuovo materiale che speriamo di poter usare in futuro, ma ogni cosa a suo tempo! Beh per il momento non possiamo che ringrazirvi per la disponibilità e per la bella chiaccherata e augurarvi buona fortuna per il futuro. D.L.: Grazie mille a te e ai lettori! Ci vediamo dal vivo!!!!

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