THE MYSTERY: Apocalypse 666
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23/09/2012A pensarci bene sarà la Pure Steel che ha un effetto galvanizzante su tutti questi gruppetti. Da misconosciuti cloni di cloni a entità quantomeno interessanti. Chissà cosa darà mai ai suoi gruppi l'etichetta tedesca, fatto sta che i The Mystery hanno trovato anche una cantante decisiva per farli progredire. Le attese non erano altissime, però l'arrivo di Iris Boanta è stato dirompente. Per la band e per noi, fortunatamente. Uno spreco immane se pensiamo che finora ha fatto parte di una cover band degli AC/DC. Il suo timbro è personale e virile, una leonessa che come potenza ricorda quella di Udo dei tempi che furono, mentre come stile è più orientata verso l'hard rock (anche se nella titletrack sembra posseduta da Lemmy dei Motorhead in persona). Dicevamo, senza di lei sarebbe stato tutto più normale e piatto. Non che l'heavy metal dei The Mystery sia noioso, ma per avere un gruppo completo e per fare un album con i fiocchi è necessario che ognuno faccia la sua parte. La sezione ritmica estremamente rocciosa e valida è bombastica al punto giusto, con punte di violenza tipicamente tedesca nell'incipit che non lascia prigionieri di "Death Lullaby" (altro che lullaby...) e in generale durante gli assoli, non semplice accompagnamento, ma protagonista. Le chitarre gemelle soffrono un po' di "maidenite" ad onor del vero, ossia l'eccessiva aderenza al modello trito e ritrito della Vergine Di Ferro, come in "Cashgame" o nella ballad tributo a R.J. Dio "Heaven Or Hell". Un gruppo che sta cercando una propria identità, questi The Mystery: in buona parte è stata trovata, ancora qualche ritocco negli arrangiamenti delle sei corde e avremmo un altro gruppo da affiancare a Crystal Viper e Benedictum, in attesa che Doro torni a fare sul serio.
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