POWERSTROKE: IN FOR A PENNY, IN FOR A POUND
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21/07/2014Per questa band che arriva dal piccolo, ma attivissimo Belgio, si sono sprecati paragoni con Death Angel e Testament, ma ascoltando il loro terzo full lenght vengono in mente per primi gli Entombed, quelli caciaroni, a cavallo tra 'To Ride...' e 'Morning Star', sia per l'assalto vocale, sia per quello sonoro; il vocione del bassista Jonathan Matthijs fa in tutto e per tutto il verso a LG Petrov, e il muro sonoro creato dai due axemen è la versione attuale del suono creato venticinque anni fa da Tomas Skogsberg. Non è una band alle prime armi, hanno già più di cento gig alle spalle, anche con Agent Steel, Death Angel e Pro-Pain, ed è anche a questi ultimi che i Powerstroke fanno riferimento quando, come nell'opener "Love To Hate", pestano più hardcore. Quindi tutto già sentito direte voi, ed in parte è vero, ma quello che acchiappa di questi quattro fiamminghi è la voluminosa dose di feeling che riescono ad infondere alle dieci tracce qui trattate, seppur non dicano niente di nuovo, qui si sente il sudore scorrere, come se fosse possibile assistere al loro impegno in sala di registrazione, non lesinano impegno anche quando cantano sguaiatamente "Until The Fat Lady Sings" tutti in coro, tanto per far capire che prendersi troppo sul serio non serve a niente, è sempre fottuto rock'n'roll, anzi death'n'roll ad altissimo voltaggio!
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