EVIL INVADERS: Evil Invaders
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21/03/2013Basta scorgere i titoli dei brani per venire a conoscenza della storia e delle intenzioni degli Evil Invaders: speed metal, splatter, alchool e... Speed metal già l'abbiamo detto? Beh, lo ripetiamo, tanto pure loro, esordienti, ci ripetono in pratica sempre le stesse cose, nei ventotto minuti di questo omonimo EP. Il singer è una versione più pulita di Schmier dei Destruction, ma non disdegna il contrasto voce acuta/voce bassa come King Diamond, quando possibile ("Raped By The Beast"). Si tratta della classica proposta per cui o si ama il genere o si dimentica la band in questione dopo mezzo ascolto. Non tutto è alla velocitá della luce, dobbiamo dare atto agli Evil Invaders di aver saputo dosare la loro voglia di accelerare tutto. Il che fa sì che si utilizzi uno schema, riuscito e collaudato, che fa la fortuna di un sacco di gruppi, ed anche questo non fa eccezione. Quando si cambiano un po' le carte in tavola, si va a parare non sul già sentito (quello è presente in ogni caso), ma addiritura sul plagio. Le entrate della voce sono scontate, meno male che gli assoli rivitalizzano in modo provvidenziale l'album, che soffre di eccessiva timidezza dei riff (anche cone produzione, le ritmiche di chitarra sono un po' confuse), mentre la batteria alterna grandi galoppate a momenti di stallo preoccupanti. La strumentale "Speed Invasion" poteva essere molto meglio sfruttata con linee vocali adatte, "Driving Fast" sa troppo di "Mad Butcher", la canzone conclusiva paga dazio (volendo essere buoni) alle chitarre maideniane. Non da buttare, ma non si vedono margini di miglioramento.
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