DREAM EVIL: Six
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01/06/2017Dopo sette anni di pausa dal loro ultimo lavoro in studio esce ora 'Six' per gli svedesi Dream Evil, band attiva dal 2002 e con diverse uscite alle spalle, di cui l’ultima ricordiamo è 'In The Night' targata appunto 2010. Con il nuovo album i nostri proseguono un percorso coraggioso, quello di mantenere vivo il metal classico in modo originale, seppur rielaborato ed attualizzato, non facendo mancare nella loro proposta qualche spunto di power metal. Impresa comunque non facile e non senza rischi, difatti è come camminare su un crinale, ci si trova da una parte la possibilità di prendere il testimone di grandi artisti come Dio, o come gli Iron Maiden, ma dall’altra il rischio di cadere nel già ascoltato e nel ripetitivo. Lo spartiacque tra le due situazioni a volte è decisamente labile, personalmente in alcuni brani ("Antidote", "The Murderer") ho avvertito una certa assonanza con gli Helloween, mentre in "Hellride" il cantato omaggia Ozzy. Nel complesso siamo davanti ad una produzione di alto livello, il chitarrista e produttore Fredrik Nordström vanta una moltitudine di collaborazioni con importanti band della scena metal svedese e non solo, questo si sente chiaramente sia nella qualità dei suoni, sia nell’esecuzione tecnica dei brani. I riff di chitarra, sempre egregiamente strutturati, riescono a mantenere un elegante equilibrio tra il classico e il contemporaneo, gli assoli risultano di elevata raffinatezza tecnica senza rinunciare alla componente emozionale, la sezione ritmica è possente quel che basta per non sbilanciare il risultato finale, le linee vocali pulite, cori compresi, completano il lavoro in modo coerente con la parte strumentale. L’album presenta in sé una certa uniformità, non ci sono brani che si staccano clamorosamente da un filo conduttore di base. L’ascolto risulta decisamente piacevole, gli appassionati di metal classico potranno apprezzare una rielaborazione di temi a loro cari.
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