ALESTORM: No Grave But The Sea
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30/05/2017Pirati e dinosauri salveranno il metal. Mentre ho messo in download il promo dei, ehm, Tyrannosorceress, faccio i bagagli e salpo con Christopher Bowes e la sua ciurmaglia. Sono o non sono gli eredi più credibili dei Running Wild, seppur in un genere parzialmente diverso? Mentre l'opinione pubblica è divisa tra amore e odio, nel dubbio si beve e si fa baldoria. Incredibilmente godibili e pieni di vitalità, per ben quattro album gli Alestorm ci hanno fatto divertire, crescendo progressivamente. Ora le trombette e le fisarmoniche hanno esagerato. Come si dice? Il gioco è bello quando dura poco, ma è meglio fare una piccola modifica: il gioco è bello quando dura. Stop. L'attitudine sembra sempre la stessa, mentre la musica ha perso più di qualcosa per strada, stavolta l'apparato di musichette da audiolibro per bambini cerebrolesi sono l'impalcatura su cui il disco è costruito, non è metal su cui è innestata la piratitudine (bel neologismo, nevvero?). Nei precedenti episodi, se avessimo potuto togliere la robetta folk, sarebbe emerso comunque un gran lavoro. 'No Graves But The Sea' è sgonfio, ripetitivo, bollito. Nel gruppetto composto da title track e "Mexico" sono i Sabaton più pop, con ritmo che non va mai sopra la soglia del "dritto per dritto", con ossessività senza costrutto. Le chitarre o fanno il muro o seguono i motivetti elfici. Con una base musicale eccessivamente seriosa si avvicina a loro "Alestorm, mentre al power, che avrebbe dovuto essere la base di tutto, si lasciano senza troppa convinzione solo le briciole come "To The End Of The World" e la conclusiva "Tresaure Island". Ancora non mi capacito di come sia potuta uscir fuori l'ammorbante "Man The Pumps", difficile da superare anche nel primo ascolto. Si è accentuato troppo il fattore accessibilità, perché in astratto il sound più rotondo, addomesticato e regolare è pane per i denti cariati dei fan del folk metal, ma non per chi si era innamorato di ben altre composizioni. "Fucked With An Anchor" è l'emblema del sacrificio di un esilarante testo, bruciato nelle fiamme di un pezzo happy metal usa-e-getta. Una cattedrale nel deserto è "Rage Of The Pentahook", finalmente qualcosa degno del nome degli Alestorm. Birra analcolica.
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