ABSINTHIUM: One For The Road
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01/07/2012Debut album per i napoletani Absinthium che vincono la loro personale battaglia col fato e riescono a dar vita ad un riuscito lavoro a cavallo tra thrash e metal classico. La tragica scomparsa del compagno di band Luca Gargiulo (cantante) aveva seriamente destabilizzato il collettivo, ma questa nuova incarnazione con Alessandro Granato dei Saviour From Anger non teme confronti, non teme proprio nulla. Il singer si esprime con la consueta classe mostrata con la band madre, incattivendosi ulteriormente ed esprimendosi su registri che richiamano Hansi Kursch dei Blind Guardian senza coralità, ma con più rabbia. Il resto della band non è da meno, si susseguono elaborati brani thrash di scuola Megadeth e Annihilator periodo 'Never, Neverland', altri tipicamente heavy con bellissime melodie ("Skull" su tutte). Infine, i pezzi più riusciti, quelli in cui convivono le diverse influenze: la solenne opener, la scatenata "Absinthium" e la lunga ed epica "Black Gown", inpressionante e massiccia, benchè la conclusione sia troppo brusca. A volte i riferimenti alla band di Jeff Waters sono eccessivi come nei fraseggi di "Mr Nothing" o in "H.A.I.L."; e non tutti i ritornelli prendono come quelli dei brani citati come highlight del disco. Ci sono comunque diversi spunti individuali di una certa qualità, come gli assoli tutti di una certa qualità e l'accelerata finale della anthraxiana "Circular Saw" che salva il pezzo dalla mediocrità. Non è un disco facile: a primo impatto, complice una produzione un po' indecisa, sembra di avere a che fare con un lavoro bidimensionale, ma dopo qualche ascolto gli Absinthium riescono a fare cantare senza difficoltà i ritornelli dei loro pezzi.
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