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OVERDUB RECORDINGS

Abbiamo messo sotto torchio con un pressante terzo grado Marcello Venditti, boss della Overdub Recordings. L'interrogatorio ha messo in luce diversi aspetti interessanti, nonchè una sincerità di fondo che non sempre si riscontra in occasioni come queste...

Parlaci degli inizi di Overdub Recordings, quali i motivi dietro la creazione della tua label e perchè di fondo si intravede una multiformità d’intenti  manifestata attraverso una ricerca che parte dall’indie/alternative, passando per il post rock/post punk e che contrasta con una passione preponderante verso le sonorità postcore? Overdub nasce ufficialmente nel 2013 etichetta piuttosto longeva e dal taglio molto più heavy ed internazionale. L'idea di fondare una label che rispecchiasse in un certo qual modo il mio famelico 'onnivorismo' musicale era già nell'aria da diverso tempo. Mi occupo di musica da vent'anni e dal 2007 è anche il mio lavoro. Nasco e mi formo come militante, promoter e agitatore culturale all'interno del movimento dei centri sociali di fine anni '90, a seguire divento agent booking per varie agenzie italiane fino ad occuparmi di management e promozione a 360 gradi. Overdub non nasce con la prerogativa di essere un'etichetta di genere. Molto banalmente divido la musica in due macro categorie: quella stimolante e quella poco interessante. Negli anni di Overdub le produzioni che ho seguito e licenziato sono quasi 40 e spaziano dall'alternative rock all'indie, passando per il post metal, il punk, l'hardcore, la psichedelia, lo shoegaze, il post grunge etc.etc. Mi interessa il lato eterodosso delle proposte artistiche, la contaminazione come peculiare cifra stilistica ed il messaggio concettuale. Se poi tutto ciò è unito a qualità umane di spessore il resto viene da sé.

Offrite un packaging completo alle band che si legano a voi (promozione e ufficio stampa, teaser, epk, gestione social network e siti internet per bands)? Quando non lavoro su “master finiti”, ma ho la possibilità di approcciarmi da zero ad una produzione discografica, la collaborazione con la band parte fin dalla sala prove. Pertanto inizio a seguire i lavori fin dalle pre produzioni, costruendo attorno al progetto un vero e proprio team con il quale poter costantemente innescare uno scambio sinergico di input e dotare le band di coordinate ben precise tramite un planning di lavoro molto strutturato e con delle scadenze precise. Insisto molto sulla necessità di non limitarsi solo a registrare album impeccabili da un punto di vista squisitamente tecnico, ma principalmente sulla produzione artistica. Il cercare costantemente di cucire e confezionare attorno ad una produzione in studio un vestito su misura per quel tipo di progetto, cambiando e modificando anche radicalmente di volta in volta, i metodi di lavorazione. In tutto ciò Davide Rosati di Acme Recordings Studio e Filippo Buono, con l'aiuto di Mario Pipetta, del Monolith Studio, hanno un grosso peso in questa fase poiché hanno sposato in pieno lo spirito di Overdub da anni e lavorano su buona parte delle produzioni con la medesima attitudine. Mi occupo anche del management delle band, qualora ci sia la necessità e seguo tutto il lavoro di press office, spesso supportato anche da strutture esterne alla label, ma questo varia a seconda dei progetti. Stampo e distribuisco i dischi tramite Code7/Plastic Head, in formato sia fisico, sia digitale. I social media li lascio gestire alle band andando a dare suggerimenti operativi e strategici. Quest'ultimo aspetto deriva da una scelta ben precisa. In primis non sono un social media manager. In secondo luogo, ritengo necessario che ogni band abbia una sua linea editoriale legata alla comunicazione, un proprio linguaggio e dei contenuti peculiari specifici propri di ogni gruppo. Il filtro tra pubblico ed artista negli ultimi anni è andato sensibilmente ad assottigliarsi ed in alcuni casi quasi a scomparire, pertanto ritengo sia importante che ognuno crei un rapporto di contatto e fidelizzazione diretta con la propria potenziale fan base secondo la propria sensibilità e la propria attitudine. Questo modus operandi risulta piuttosto palese osservando la comunicazione social di molti artisti statunitensi che operano nell'ambito del rap e della trap, ma non solo. In ultimo ritengo fondamentale e credo fortemente nell'autodeterminazione dei musicisti e sono portato a pensare che debba essere sviluppato anche partendo dalla comunicazione.

Quali band ti hanno dato più soddisfazione commerciale finora? Quali invece ti aspettavi di più? A chi sei artisticamente più legato dei tuoi gruppi? Eviterei di parlare di soddisfazione commerciale, nonostante la fortuna di aver lavorato e lavorare con band che fanno anche numeri discreti. Direi che quasi il 90% degli artisti che sono passati per Overdub negli ultimi sei anni hanno comunque lasciato un segno in maniera più che positiva. Molti sono riusciti a suonare tanto e costantemente in giro, si sono costruiti una credibilità tra pubblico e addetti ai lavori, e cosa molto importante hanno fatto crescere tanto l'etichetta ed il sottoscritto. C'è stato un progetto che effettivamente ha deluso le aspettative, ma ritengo che non fosse il giusto momento storico per lanciarlo sul mercato. Molto probabilmente ci sono stati degli errori strategici da una parte e dall'altra e ciò ha rappresentato per me un vero e proprio fallimento perché nutrivo enormi speranze nell'album. Per correttezza non faccio nomi.

Preferisci pubblicare album di gente coraggiosa che ama sperimentare, o roba più commercialmente sicura? Preferisco pubblicare album di gente che ha le idee chiare sul proprio percorso artistico. Coscienti che c'è da sputare sangue per ottenere anche solo un briciolo di credibilità, consci che il percorso è enormemente lungo e che nessuno ti regala nulla. Band consapevoli che il successo immediato e molto spesso effimero, in quest'epoca mordi e fuggi, è inutile e quasi sempre dannoso se non costruisci la tua carriera basandoti sulla credibilità. Possibilmente al corrente del fatto che un'etichetta non fa miracoli e che il 90% delle volte è quasi sempre una band che da prestigio ad una label e quasi mai il contrario. La Sub Pop senza i Nirvana non sarebbe diventata una casa discografica di culto.

Che fine hanno fatto i Chaos Cospiracy? I Chaos sono attualmente in fermo biologico. Dopo l'ultimo disco “kNOw God, kNOw Fear”, per questioni meramente logistiche (viviamo in città diverse), non abbiamo avuto la possibilità di organizzare un tour di supporto al disco e ciò ha portato la band a suonare solo in pochi contesti selezionati ed in occasione di iniziative molto mirate. In più il batterista sta portando avanti il suo side project: Buonarroti, che invito ad ascoltare (https://www.youtube.com/watch?v=Dq_4045xrus). Mentre il bassista è costantemente in tour con il maestro Enzo Savastano, che non credo abbia bisogno di presentazioni.

Chi ti piacerebbe mettere sotto contratto perchè adatto ai criteri che hai utilizzato per gestire l'etichetta? La sparo molto grossa: Negazione e Fluxus su tutti. E poi The Vasto, Laika Nello Spazio e Rough Enough, band già sotto contratto con Overdub, tra l'altro, ma con le quali mi piacerebbe in un futuro prossimo lavorare fin dalla pre produzioni in sala prove. Il potenziale di queste tre band è a mio parere enorme. Quello che hanno e stanno dimostrando negli ultimi mesi è solo una parte di ciò che potranno dire in un futuro non molto lontano.

Quali sono i tuoi gusti musicali, i generi che ti hanno formato e le band a cui sei più legato? Principalmente tutto ciò che si può inserire nel contenitore della black music: Hip Hop, Reggae, Dub, Funk, R'n'B, Drum'n'Bass, Jungle, Trip hop... Questo tipo di ascolti mi aiuta non poco ad avere un approccio porco ortodosso e convenzionale con tutto ciò che ha a che fare con il rock in tutte le sue forme, poiché mi da la possibilità di avere punti di osservazione sicuramente più  distaccati. Parlando di band sicuramente Rage Against The Machine ed Assalti Frontali, che in un certo qual modo, chi più chi meno, hanno saputo incrociare, metabolizzare, elaborare e declinare in una forma più aggressiva tutti  linguaggi stilistici di cui sopra.  

Che fine hanno fatto i DISSIDIO? Non li vediamo più elencati nel tuo roster?Come si sono comportati commercialmente ed a livello di critica? I Dissidio sono ancora nel roster di Overdub. In questi giorni il sito è in aggiornamento ed alcuni contenuti non sono visibili. Il secondo disco è praticamente pronto, ma non abbiamo ancora stabilito né il periodo di lavorazione né la data d'uscita. Uno dei membri della band in questo momento è impegnato nella promozione del suo progetto solista: N.A.I.P., a mio parere geniale. I Dissidio hanno contribuito non poco alla crescita di Overdub. “Thisorientamento” è stato un disco molto ambizioso che ha ricevuto a livello commerciale e di critica dei risultati positivamente singolari per una band all'esordio. Con i Dissidio oltre ad intrattenere dei rapporti lavorativi, li ritengo degli amici preziosi, persone più uniche che rare.  

Vuoi aggiungere qualcosa? Ringrazio Hardsounds che ha sempre supportato con sincero interesse ed attenzione tutto ciò che produce Overdub ed in particolare ringrazio te Igor. Se non ricordo male (ed è difficile che ricordi male), durante le volte che ci siamo incontrati non abbiamo mai consumato sostanze psicotrope insieme, questa cosa mi turba non poco.

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