STEEL RAISER: Regeneration
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26/07/2013Con un nome così cos'altro possono suonare gli Steel Raiser se non un metallo tostissimo e di grande impatto? La band siciliana arriva al secondo full length e dà vita a un riuscitissimo connubio di tradizione e tratti di modernità. Il punto di partenza è fissato in 'Painkiller' dei Judas Priest, ma "Finalizer" sembra piuttosto tratta da 'Angel Of Retribution'. Sugli scudi innanzitutto le chitarre, impressionanti per la potenza dei riff e ancora più significativi gli assoli, ma non dimentichiamo le doti vocali di Giordano, che già conoscevamo per i trascorsi nei Noble Savage, il quale conferma di essere un ottimo punto d'incontro tra la voce per eccellenza del metal (Halford) e il metal americano alla Metal Church. 'Regeneration' è l'ideale per chi voglia ritrovare passione per il metal, visto che oltre alle pugnalate (la opener scatenata) ci sono anche brani più diversificati, come la titletrack, in cui le acque si calmano, si insinua maggiore melodia e i ritmi sono più meditati ma il peso specifico del metal dei Nostri è sempre elevato. Il pregio dei Steel Raiser è cercare sempre di essere originali, benché il genere sia di per sé ancorato al passato. Ecco come spieghiamo la parte in italiano della grandiosa "Magic Circle", speriamo possa trovare uno sviluppo migliore in prossimi album. Ancora, le differenze tra un brano e l'altro continuano con l'epica "Wings Of The Abyss", vicina al pathos dei lavoro solisti di Ronnie James Dio, con la catchy "Love Is Unfair" e la cadenzata e d'atmosfera Black Sabbath "Chains Of Hate".
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