MAUSOLEUM GATE: Mausoleum Gate
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17/10/2014Vengono dalla Finlandia, sono giovani e stanno dimostrando di avere del talento. La Cruz del Sur se ne accorge subito e pubblica il loro disco omonimo, per mettere nero su bianco quanto fatto. Parliamo dei Mausoleum Gate e noi sul loro sound ultra classico ci scommettiamo. Hanno già le idee molto chiare, musicalmente parlando (non altrettanto possiamo dire dell'artwork...). Suonano per divertirsi e c'è da giurare che li vedremo presto calcare i vari palchi europei. Non avranno una fantasia tale da rivoluzionare il mondo del metal, ma stanno mettendocela tutta per mettere lo zampino in una scena troppo congestionata. Sembra un disco di trent'anni fa, con una capacità di sintesi davvero ammirevole. Inoltre hanno le tastiere che fanno tanto Deep Purple e Uriah Heep, soprattutto nei pezzi lenti. Anche il cantato è molto rock versante blues, quindi solo raramente possiamo avvicinarci ad asprezze nello stile Cirith Ungol. Si parla di un misto tra i Judas Priest di 'Stained Class' e i riff di Richie Blackmore, portato sporadicamente verso lidi maideniani. Tutto molto fedele allo spirito che avevano le band originali, eppure non si avverte mai il senso di noia che spesso pervade questo tipo di dischi, anzi: ogni canzone è avvincente e strutturata alla perfezione, valorizzata da una produzione vintage e da grandissimi musicisti, che hanno studiato benissimo i propri punti di riferimento e hanno cercato di scrivere l'album che potesse fare una cernita del tutto.
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