LOST SOCIETY: Braindead
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03/07/2016Giungono al traguardo del terzo album i thrashers finlandesi Lost Society, e dati i risultati a dir poco non esaltanti dei due album precedenti, si trovano davanti alle famigerate "sliding doors": continuare sulla comoda falsariga del thrash di maniera stradebitore di tutto ciò che è stato fatto prima, oppure cercare di variare il sound per rendere la proposta più allettante ed intrigante? Beh, sembra che soprattutto nei primi pezzi i Lost Society abbiano varcato la seconda soglia, scrollandosi di dosso tutte le critiche - alle quali abbiamo partecipato anche noi nella recensione del precedente 'Terror Hungry' - difatti l'opener "I Am The Antidote" è un pezzo che potremmo quasi definire "orecchiabile", un po' come se i Metallica del black album e i Megadeth di 'Countdown To Extinction' si siano decisi ad usare riff thrash; persino la voce di Samy Elbanna si ricorda di avere una modulazione melodica, l'attitudine "spaccaossa" continua in maniera più energica con "Riot" e qui purtroppo la voce ritorna su canoni hardcore, urlata nello stile di John Connelly dei Nuclear Assault, cosa che ritorna anche nella più canonica "Mad Torture", salvata da un grande assolo. Il prosieguo dell'album è un susseguirsi di brani azzeccati, come la successiva "Hollow Eyes", debitrice però dei Testament in uno qualsiasi dei loro pezzi cadenzati, o "Only (My) Death Is Certain", più di otto minuti di metal a volte anche evocativo che si perde solo verso la fine, quando viene ripetuto lo stesso giro per circa un minuto. Buona anche la scelta della cover, "P.S.T.88" dei Pantera, da 'Power Metal', primo album della band texana con Phil Anselmo alla voce e qui si ritrova la voce di Samy che cerca di ricalcare quella di Phil con buoni risultati. Ma ci sono anche i soliti passaggi a vuoto, quelli che hanno reso i due album precedenti quantomeno discutibili, ossia "Rage Me Up", veloce quanto scontata e "Hangover Activation" - di cui è possibile vedere il video qui di seguito - meno veloce, ma con un'andamento e un giro di chitarra mooolto simile a "This Toy" degli Extrema, dal secondo album 'The Positive Pressure...Of Injustice', quindi apprezziamo lo sforzo dei ragazzi di Jyväskylä, soprattutto per quanto riguarda la fase solistica, veramente ottima e centrata nello spezzare i pezzi più asfittici, ma restiamo ancora tiepidi nel giudicare un episodio riuscito praticamente a metà, e consigliamo vivamente a Samy di modulare di più la sua voce, perchè ha dato la dimostrazione di poterci riuscire con "I Am The Antidote" e la cover dei Pantera, staremo a vedere.
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