EMERALD: Unleashed
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16/09/2012Non ci dilunghiamo sull'opportunità e sulla presa assolutamente nulla che puó avere un nome come Emerald. I numerosi gruppi omonimi - tutti rimasti a livello underground - lo testimoniano. Piuttosto, ci inerpichiamo in una strenua difesa di questi Emerald, quelli svizzeri. Zitti zitti (leggasi: nell'anonimato più totale) hanno collezionato ben sei full length, tutti caratterizzati da discrete idee in campo heavy power, tutti costantemente - purtroppo - ignorati. Dallo scorso album un nuovo cantante anima il gruppo elvetico, e non potrebbe fare meglio. 'Unleashed' segue il titolo e segna una svolta abbastanza considerevole nel loro sound: scatenato e thrashy (pur senza avvicinarsi al thrash metal effettivo). La prova di Winkler alla voce é di livello, si sente che è di scuola Dickinson, in "Eye Of The Serpent" anche troppo, ma ci mette un cuore enorme e interpreta meglio del cantante dei Maiden, avvicinandosi in acuti anche a Kotipelto degli Stratovarius. La pecca unica e grossolana del lavoro sono le scopiazzature, volute o meno, di "One Shot At Glory" dei Judas Priest e di riff di "Holy Smoke" degli Iron Maiden, rispettivamente in un paio di brani. L'impressione totale è che 'Unleashed' non brilli di luce propria. Colpisce la opener nella parte solista e nei cambi di tempo particolarmente violenti dell'assolo, in generale i solismi sono tutti degni di nota e mascherano la mancanza di originalità di base. Una versione rinforzata degli Iron Maiden sono questi Emerald, di quelli di 'The Final Frontier' con una maggiore e provvidenziale sinteticità. "Wrath Of God" spicca su tutte per la oscurità e il pathos, specialmente della parte conclusiva piano e voce.
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