BIGROUGH: Hang On Tight
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05/09/2012Già dalla copertina puoi intuire come questo power trio italiano sia assolutamente spensierato. I Bigrough hanno il solo intento di fondere le casse dello stereo con un rovente rock'n'roll di qualità. Poco importa se è solo un EP, vi assicuriamo che comincerete a sentire - se non il meteorite in copertina - almeno una tempesta elettrica degna dei migliori AC/DC. Appunto agli australiani si rivolge la traccia d'apertura, non la migliore del lotto a causa della sua derivatività, ma comunque energica. Il piatto forte di 'Hang On Tight' è rappresentato dalla varietà di generi messa in atto nelle restanti canzoni: i richiami ai Guns'n'Roses aumentano e sembra di essere in un luogo ideale a metà tra 'Appetite For Destruction' e un qualche torrido disco southern dei Molly Hatchet o dei Lynyrd Skynyrd. C'è da dire che il tutto non è poi molto originale, ma è anche palese che altri nomi grossi dell'hard rock odierno -Airbourne ad esempio- sono stilisticamente abbastanza lontani. La peculiarità dei Bigrough è la voce di Alex che sceglie la melodicità alle urla graffianti di un Brian Johnson. Da un lato i pezzi come "Sweet Little Dynamite" ne guadagnano in espressività, dall'altra è anche vero che alcuni frangenti avrebbero meritato più sporcizia e cattiveria. Citiamo per completezza l'ibrido tra una cavalcata motorheadiana e una scheggia come "Rocker" degli AC/DC (dall'assolo incrociato tra armonica e chitarra), e la conclusiva, in odore di heavy metal nella strofa, ma oltremodo evocativa nel ritornello, polverosa e dal retrogusto western. Sempre all'altezza i numerosi numeri solistici, in cui si rivede il miglior Slash e il basso pompante (in necessaria evidenza).
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